Il classico di (fine) primavera

É la quarta volta che vi racconto di questo giro, potrei iniziare a diventare noioso… ma di tutte le quattro volte questa é stata, in qualche modo, speciale.


Alle 4.45 é ancora buio, ma la pista ciclabile non desta preoccupazioni: bastano due luci e si pedala in sicurezza, senza timore per le auto di chi rientra a casa dalle notti brave (quasi tutti, perché una persona che dormiva a bordo ciclabile dopo una notte di bagordi la abbiamo vista!).

Mezz’ora, forse meno e già albeggia; per strada non c’é anima viva, fa fresco, abbiamo le mani (non dico) ghiacciate in fondo alla Mongiovetta (presa al contrario é una salitella che spaventa tanti ciclisti, tra i paesi di Montjovet e Saint Vincent) ma pedalando sulle strade secondarie non passa molto che il sole inizi a scaldare.

I km passano svelti, una prima seconda colazione, poi una seconda a Crescentino. Fin qui tutto bene, il sole é caldo, ma non esagerato e in poco tempo siamo a metá strada.


Rinfrescatici sappiamo che entro due km inizieremo a patire il caldo. Detto fatto. Lasciamo il ponte sul po e ci inerpichiamo sulle colline. Non c’é una bava di vento, nessuno in giro (chissá perché) e i km iniziano a scorrere piú lenti; gli occhi non sono piú a cercare scorci nuovi di un paesaggio giá visto, ma alla ricerca di una rara fontana! Quelle poche che avvistiamo sono come miraggi! Ci dissetiamo, ci bagnamo, riempiamo le borracce e ripartiamo; l’effetto refrigerio dura pochissimo e l’acqua diventa calda in tempo zero. Un gelato qui, una bibita fresca li, le numerose soste ci rallentano, ma siamo determinati a vedere il mare entro sera!


Ancora nessuno in giro, sembra impossibile che nessuno sia a pedalare oggi, ma sembra anche che gli unici due idioti fuori a bruciarsi con il sole siamo noi due! Eppure la temperatura (credo sui 45 percepiti grazie all’umiditá) non da tregua. Siamo a Nizza Monferrato quando salendo su una collina a passo tranquillo a Samy cade dalle mani la borraccia dell’acqua (calda, cosí calda che ci si potrebbe cuocere la pasta!); io mi fermo appena piú avanti, sotto una pergola al riparo dal sole quando una signora si affaccia da una terrazza.

“Avete sete?” Chiede,  e continua “venite qui che vi do da bere!” 

La raggiungiamo, il caldo é micidiale, gli amici della signora sono al riparo sotto una pergola, i cani stesi a terra cotti dal sole sembrano non accorgersi di noi, nemmeno un cenno del capo! Arriva lei con due caraffe di acqua, una liscia e una gassata con del limone fresco, ci riempie le borracce con acqua e ghiaccio e dopo averci dato dei pazzi per essere lí, con quel caldo, partendo da Aosta e con destinazione Albissola ci congeda con un “vedete di andarvene” quando le chiediamo quanto le dobbiamo. Di lí a qualche km ci accorgiamo  che questa fantastica signora ci ha salvato la pelle oggi! Beh se posso, dico un GRAZIE enorme alla signora dell’azienda agricola LANA.

Accorciamo la solita strada e non passiamo da Acqui Terme (dove avrei mangiato un ennesimo gelato che col senno di poi mi avrebbe “salvato”) e imbocchiamo la strada per Sassello. Dopo Cartosio mi si spegne la luce. 28km trascinandomi letteralmente, ho quasi finito l’acqua ormai bollente, mi gira la testa, ho i brividi freddi, sudo freddo, copiosamente e ho un caldo pazzesco allo stesso tempo. Samy mi trascina fino a Sassello dove mi mangio (a fatica) un gelato immenso che mi ridá energia, anche se la sensazione di freddo non se ne va. Passsiamo il valico, il passo del Giovo, con il gilet indossato nonostante i 30 gradi e iniziamo la lunga discesa verso il mare.


Abbiamo passato 12 ore e mezza a pedalare per arrivarci, ci siamo fermati un paio di ore in tutto (tante per le nostre abitudini) ma ci siamo arrivati! 290km un po’ sofferti ma sempre entusiasmanti. Passare dalle alpi al mare pedalando senza tregua é sempre una sensazione magnifica e scoprire, una volta di piú, che quando hai bisogno, esistono ancora delle belle persone un po’ ti fa gioire!

Ma questo é il tempo dei saluti, delle birrette di fine giro e della reintegrazione delle calorie spese, quindi l’ appuntamento è per la prossima avventura!

2 pensieri riguardo “Il classico di (fine) primavera

  1. Che pedalata fantastica♥️ Prima o poi la propongo a Corrado che sicuramente mi farà fare montagna e montagna e montagna intortandomi dicendo “è una scorciatoia”😂😂😂

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