Ho sempre odiato le etichette. Da quando ero “il discesista” perché pedalavo una full (da 100mm) a quando sono diventato in “fatbiker” passando per il “twentyniner”, “singlespeeder”, “atleta”, “campione” e via dicendo.
Sono sempre stato io, appassionato e curioso di provare le novità, ma comunque sempre e solo io, con la voglia di scoprire e sperimentare.
Stamattina avevo voglia di usare la mia fat Aeko (che sto usando in versione 29plus con molta soddisfazione) e con Samy siamo saliti al Petit Mont Blanc. Appena arrivati in cima, dove di solito si sta in pace ed in silenzio, troviamo un gruppo di 15 bikers. Solito commenti (il più originale “facile col motore” avendo scambiato la mia borsa miss grape per un motore (???) e i soliti “che peso da portarsi su” quando la media del parco bici era tutta di almeno 2kg superiore alle nostre fat.
Ci rilassiamo e lasciamo che il gruppone sfili lungo il sentiero “1” che scende dal versante opposto a quello di salita.
Samy ed io ci rilassiamo un momento e iniziamo a scendere quando, qualche tornante piutin basso, troviamo due biker del gruppone fermi. Uno ha la sua bici bloccata, freno posteriore inchiodato. Salta fuori un multitool e in due secondi gli sistemo la bici (non mi soffermo sul fatto che la sua Cube era nuova ed aveva 4 giorni di vita e non commento la qualità del montaggio fatto dal suo meccanico).
Zic zac, a posto, “vai divertiti ora”!!!
” grazie mi hai salvato la giornata, d’ora in poi non mi staranno più antipatici quelli con le fat”
“Invece a me continueranno a star sulle p___e quelli con le Cube” ho pensato, ma mi sono morso la lingua e ho estrapolato un più consono “fatbo non fat basta che a guidarla ci sia un buon meccanico”, pacca sulla spalla e ci siamo salutati.
Da qui la mia riflessione: SONO SOLO BICI, perché devono nascere fazioni, estremismi, odio e antipatie? Tutto il bello del nostro sport deve ridursi ad un odio da stadio? Non riusciamo ad essere sereni e a divertirci sui sentieri con “chissenefrega” di quale mezzo vogliamo? Non riusciamo, dall’altra parte, ad usare la nostra bici preferita senza per questo denigrare chi non ha la nostra stessa idea di mtb passando per illuminati noi e dementi gli altri?
Sarebbe bello fosse così, invece non lo è perché “quelli con le fat”, “quelli con le full”, “quelli con le 29er” dicono che…
condivido il tuo pensiero….purtroppo tutta questa competitività nell’attuale modo di vivere si riflette anche in quelle che dovrebbero essere passioni e momenti di aggregazione.
Ci deve essere sempre chi vuol saperne sempre più di te.
Condivido anch’io il tuo pensiero, ma purtroppo è il mondo che sta andando verso questa sorta di totale invidia, totale polemica e totale critica su tutto e tutti…bello schifo
ciao e buone pedalate grasse magre grandi piccole etc etc
🙂
Sono del tuo parere Marco…la priorità’ dovrebbe essere quella di divertirsi esplorando nuovi percorsi,nuovi territori o regioni ,poi per il mezzo con cui si fa’ per velocità’ di crociera e la compagnia dev’essere subordinata.Ho sempre creduto che le emozioni che possono scaturire con questo sport sono da tener sempre in primo piano…tanto ci sarà’ sempre chi odierà’ la fatB,la front,la full…un bel “CHISSENE”
ciao, sono un amico di Paolo di Aeko. Non sai quante me e ce ne hanno dette dietro quanto quasi 2 anni fa assieme a Paolo provavamo queste bici “strane”. Il diverso spaventa invece di incuriosire. Boh, io sono sempre molto curioso . . .
Ciao
Massimo