La notte sulla riva del Reno è passata bene, ripartiamo tranquilli in direzione Basilea: faremo una rapida visita alla città e cercheremo “John Tweed”, il rivenditore Brooks che abbiamo deciso di trovare per sistemare e chiudere il capitolo “problemi di sella” per Samantha.

I circa 18km che ci separano dalla città non sono nulla di particolare, passano nella periferia della città in mezzo al traffico mattutino del mercoledì mattina ma, tutto sommato, nulla di preoccupante: gli automobilisti continuano a dimostrarsi educati e rispettosi nei confronti di chi viaggia in bici, e in ogni strada c’è una corsia riservata alle biciclette.

Giungiamo così a Basilea dopo un’oretta dalla partenza, passiamo nel centro storico e ci mettiamo alla ricerca del negozio. Lo troviamo facilmente grazie al mio Garmin: una vetrina con una Brompton da corsa, vestiti e accessori vintage fanno mostra di se e la grande vetrata lascia intravedere l’interno del negozio… WOW, sulle pareti un mare di selle Brooks, bici “baloon” in stile vintage, abbigliamento e accessori decisamente inusuali per il nostro modo di vedere il ciclismo! Entriamo e ci accoglie il proprietario: salopette in jeans, maglia a righe orizzontali bianche e blu, foulard rosso al collo, coppola e barbetta bianca incolta.


Uno spasso solo a guardarlo!!! scambiamo due parole, chiediamo se ha una sella Cambium et voilà. in pochi istanti la sella è montata e Samy la prova intorno al palazzo: torna dopo 2 minuti con un sorriso stampato in volto! “questa sì che è UNA sella!”. Pago (piccolo premio-regalo per la mia compagna di viaggio che si sta dimostrando eccezionale) e gradisco lo sconto per i viaggiatori.


Ripartiamo subito, alla fine abbiamo percorso molti pochi km questa mattina e arrivare a farne 120 come i giorni scorsi pare impossibile. Uscire da Basilea non è semplicissimo, ma ce la caviamo non senza qualche deviazione improvvisata e qualche imprecazione.

Passiamo il confine e, finalmente siamo in Germania dove, al primo negozio che incontriamo, ci fermiamo per comprare qualcosa per il pranzo e imbocchiamo la parte tedesca della ciclabile del reno, marcata ” eurovelo 15 “. Scegliamo questo versante perchè dalle mappe che abbiamo pare essere sterrata, mentre sul versante francese dovrebbe essere tutto asfaltato, ma il percorso si allontana dal fiume e attraversa diverse cittadine; noi preferiamo il versante “wild” e ci avventuriamo. Percorriamo sì e no 5 km di strada sterrata (ma molto compatta e scorrevole) quando, in una cunetta, ci si presenta un bel guado: “iniziamo bene! se è tutta così arriviamo per Natale!!!”.

Via le scarpe e i calzini e passo per primo: l’acqua mi arriva quasi alle ginocchia e passa a livello dei mozzi! Ovviamente non sollevo la bici col peso che ha, e mi volto a guardare Samy che mi emula e, scalza e sorridente, fa il suo primo guado in bici! ci fermiamo ad asciugarci e riprendiamo a pedalare su una parte n pò sconnessa e coperta di sassi tondi, tipica del letto di un fiume. Notiamo, ad un certo punto, che i cartelli che indicano la ciclabile sono gialli e non più bianchi e ne comprendiamo presto il significato: ricordiamo che lo scorso anno delle esondazioni del Reno hanno allagato diverse parti della Germania e qui, evidentemente, l’acqua si è portata via diversi tratti di pista ciclabile. I cantieri però, non come accade in Italia, vengono messi in opera solo dopo aver costruito una reale alternativa al percorso, in modo da non creare difficoltà a chi è in viaggio. Sembra incredibile, ma funziona così!


La ciclabile ora, sempre scorrevole e sterrata, prosegue nei boschi, rettilinea e facile, piuttosto veloce da percorrere. percorriamo molti km così, nel verde, in pace nel silenzio incontrando, di tanto in tanto, alcuni altri viaggiatori in bici e alcune persone un po’ attempate a bordi di bici elettriche, anche a diversi km di distanza dai centri abitati. Sembra che qui pedalino tutti! A tratti ci troviamo a pedalare praticamente sul fiume, tra noi e l’acqua giusto un pò di prato. Arriviamo a Breisach verso le 16.00 e ci fermiamo in un chiosco per una bella Weiss (io) e un caffè freddo per Samantha.

Un rapido occhio alla cartina Bikeline e trovo un campeggio a Rust, a circa 20km da dove ci troviamo ora. Ripartiamo e dopo circa un’ora di pedalata ci troviamo in un minuscolo villaggio sperso in mezzo ai campi… Pare non esserci nulla e inizio (senza farmi beccare da Samy) a preoccuparmi… Sulla mappa vedo scritto “Europapark” e ritrovo la stessa dicitura sui cartelli… li seguiamo e dietro una curva sentiamo delle urla… Ma dove siamo capitati ora??? Dopo la curva, poco lontano da noi, vediamo… LE MONTAGNE RUSSE!!!! ecco cos’era Europapark!!! un parco di divertimenti!

Continuiamo, dubbiosi, a seguire i cartelli della ciclabile e ci troviamo nel parcheggio del luna park, in mezzo a tende e camper. Evidentemente il campeggio era questo!

Cerchiamo di capire come funziona, senza successo, e ci installiamo. Docce calde e ristorante texano in un villaggio country posticcio ci sistemano anima e pancia dopo i 123km di oggi e, presto come ogni sera, ci rifugiamo in tenda. Ovviamente gli unici di tutto il piazzale a far casino sono degli italo-svizzeri che per montare la loro tenda (tutto il piazzale libero e la montano di fianco a noi) non ci fanno dormire tanto facilmente ma, alla fine, vince la stanchezza e piombiamo in un bel sonno profondo.


Ti seguo con enorme interesse e curiostà !!
Buone pedalate e al prossimo episodio
ciao