FAT BIKE

Eccomi a presentare uno degli argomenti più discussi del momento: le fat bikes, le  bici con le ruote ciccione, le bici che destano sguardi curiosi ogni volta che vengono avvistate, dai ciclisti e non!
Tanto per rispondere alle classiche domande che vengono poste ogni volta ( in primis la quasi fastidiosa “a cosa serve una bici così?” )…

Partiamo dal presupposto che ogni disciplina ha subito, negli anni, una iperspecializzazione dell’attrezzo, partendo, ad esempio, dagli sci, passando per le scarpe da running… Ogni sfumatura della stessa disciplina ha il suo attrezzo specifico. Pensate al golf… Immaginate un golfista che utilizzi per tutti i lanci (non so se esiste un termine più corretto) la stessa mazza… Lo so pure io che non ci ho mai giocato che esistono N mazze per differenti situazioni.
E allora perchè no nelle bici? C’è la bici da strada, quella da città, quella da turismo e la mountain bike. Quest’ultima sta diventando una jungla, con un proliferare di modelli e misure di ruota incredibile, con settori sempre in fermento che ci propinano modelli diversi per ogni condizione… Ma fino a ieri un tassello mancava, un tassello piuttosto grande: “Se volessi pedalare in posti dove una normale mountain bike non arriva, cosa posso utilizzare?” La risposa, fino a poco tempo fa era semplice: “leghi la bici ad un albero e prosegui a piedi!” Poi, per fortuna, sono arrivate queste buffe creature che, con le loro gomme ESAGERATE, promettono di galleggiare su ogni terreno inconsistente gli si presenti davanti. Quindi la sabbia e la neve non saranno più un problema. Ce n’era bisogno? Forse no, ma se se ne prova una si cambia idea in un baleno!

Passiamo all’analisi tecnica. La domanda che più spesso mi viene fatta è la seguente: “posso mettere le gomme FAT sulla mia mtb?”. La risposta, ovviamente, è no. Una fat bike ha degli standard tutti suoi, con movimenti centrali da 100mm, battute dei mozzi da 135mm all’anteriore e 170 o 190 al posteriore, oppure hanno telai “offset” (asimmetrici) che obbligano alla scelta di componenti adeguati, dai cerchi da 65-80-90-100mm di larghezza alle gomme da 3,8″ fino a salire fin quasi a sfiorare i 5″. Quindi, in risposta, una fat bike è una fat bike, è un mondo a se stante, fatto di velocità medie più basse, di galleggiamento e di superamento degli ostacoli mai visto prima.

Altra domanda che viene spesso fatta è “dove ci vai con una bici così”?
La risposta è semplicissima: ovunque! la fat è l’unica bici che VERAMENTE può essere usata per tutte le stagioni e per tutti i terreni! Nella neve fresca, se il fondo è buono, si lascia pedalare anche in 30cm di polvere. Se la neve diventa crostosa e si riesce ad essere leggeri e non bruschi, la gomma sgonfiata (tanto, anche a 0.3 bar) permette di galleggiare senza rompere la crosta superficiale (dove con gomme strette si sprofonderebbe). Su una spiaggia (lontano dagli ombrelloni mi raccomando)si può pedalare in scioltezza anche lontano dal bagna-asciuga, anche a medie non troppo basse (dipende sempre dal livello di allenamento di chi pedala ovviamente) mentre in utilizzo classico montano, permette di passare gli ostacoli più grandi in un modo che non si può spiegare…Basta attaccare l’ostacolo, senza fare nulla… pensa a tutto lei! Si riesce a salire su per le scale senza alcun problema!!! Nelle curve veloci ha una stabilità ineguagliabile, avendo una superficie di contatto gigantesca, e nello strtto questa maggior sezione a terra dona un equilibrio esagerato, che permette di superare tutti gli ostacoli che il sentiero ci presenta!

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La mia Salsa Beargrease

Sto pedalando una Salsa Beargrease in allumino, modello 2013 che, in assetto “estivo” (cerchi da 65mm e gomme da 3.8″) pesa soltanto 11.5kg senza pedali, ma voglio presentarvela in veste invernale, la più impressionante!

Il telaio è SIMMETRICO, quindi con mozzo anteriore da 135mm e posteriore da 170, ho montato cerchi Surly clown shoe da 100mm e coperture surly big fat larry. sarebbe un montaggio non previsto per questo telaio per problemi di interferenza tra catena e catena nei rapporti più agili, ma io, pedalando in monocorona, sono riuscito a modificare la linea catena quel tanto che basta per avere luce a sufficienza e poter sfruttare la mia bike in ogni condizione.

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Gli “esagerati” cerchi da 100mm Clown Shoe di Surly
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…e il “gommone” da 4.7 Big Fat Larry.

Partendo dalla trasmissione, ho montato una trasmissione 1×10 con un paio di modifiche: sulla guarnitura E13 ho smontato lo spider di supporto delle due corone (originariamente 22-36) e ho messo una corona zetauno di zeta bike components da 28 denti (LINK), con un profilo che fa il verso alle corone XX1 di sram e che evita le cadute di catena se abbinate ad un cambio a frizione maggiorata (sram type2 o shimano shadow+). Sulla cassetta a 10V shimano XT ho montato il kit, sempre di zeta, con il pignone da 40 denti, ma per modificare la linea catena ho dovuto eliminare il pignone da 11 denti e spostare all’esterno la cassetta di circa 4/5mm. Ora ho, in pratica, una cassetta 13-40 a 9 velocità abbinata alla corona da 28 denti. Su strada ovviamente è un rapporto piuttosto agile, ma vi assicuro che nella neve alle volte è pure troppo duro da spingere. Per i comuni mortali una doppia corona con il 22 è caldamente consigliata e, se la si usa in montagna con lunghe salite innevate, anche una cassetta modificata col 40 non guasta! Come detto prima, la fat non è una bici che vuole correre, ma una schiacciasassi e quando ci si trova a pedalare in salita immersi in 30cm di neve fresca non si ha mai il rapporto abbastanza agile per farlo!

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la corona singola “zetauno” a 28 denti
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la cassetta a 9 velocità (10 meno una!) con, in rosso, il distaziale per spostarla verso l’esterno

Sulla questione pedali la soluzione è una e soltanto una: pedali FLAT, come quelli da discesa! Il motivo è semplice: se per caso si scende a spingere nella neve la nostra bici, tempo zero e le placchette e/o i pedali saranno foderati di ghiaccio, impedendone il riaggancio. C’è anche una questione più pratica: dovendo ripartire da fermi, dove la velocità per qualche metro sarà quasi nulla, il poter appoggiare il piede su qualunque parte del pedale può fare la differenza tra il riprendere a pedalare e il continuare a spingere! Molti, per questo stesso motivo, utilizzano un reggisella telescopico in quanto, sempre per ripartire, farlo con la sella bassa aiuta molto. Io butto sempre un occhio al peso quindi ho optato per un reggisella classico.

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i pedali “flat” devono avere dei pin (i “chiodi”) piuttosto affilati, per permettere un’ottima presa sulle scarpe.

Freni. In inverno sono caldamente consigliati i freni meccanici. Lo scorso anno ho usato gli idraulici, ma già a -18° ho avuto dei problemi di congelamento delle pompe, che rendevano la frenata praticamente inesistenze. Con il meccanico, invece, il freno funziona sempre, al massimo diventa più dura la leva, ma la frenata è sempre ultrasicura! Sempre per una questione di peso, ho utilizzato dei rotori della galfer (ancora in fase prototipale quando li ho ricevuti) che garantiscono comunque una buona frenata, fluida e pastosa. Di rigore le pastiglie metalliche… quelle organiche si consumerebbero in tempo zero!

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Ormai un classico, il freno avid BB7.

In ottica endurance (in previsione della Rovaniemi150) ho optato per la mia classica soluzione a dinamo per la ruota anteriore. Son produce una esosissima dinamo da 135mm, ma io ho preferito (anche per poterla riutilizzare sulla mtb che userò in estate) per una dinamo classica, una SON con asse passante da 15mm, ma il problema è che ha 100mm di battuta. Sempre grazie a Paolo, l’uomo dietro al marchio Zeta bike components, ho pregettato (e lui lo ha realizzato per me) un asse in ergal che portasse la battuta del mozzo da 100 a 135mm e da passante 15mm al classico QR di chiusura. Il rotore del freno, grazie ad un distanziale e a viti più lunghe, è stato riportato alla gista distanza dalla forcella. Collaudato in notturna giusto ieri, il sistema funziona alla grande e, anche con medie basse (8 orari) la luce a disposizione è sempre più che sufficiente, anche se si deve spingere la bici! Il resto dell’impiano elettrico è rimasto invariato rispetto a quello della fargo, descritto QUI, così come il modo di caricare i bagagli non cambia da quanto descritto in QUESTO topic.

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La dinamo SON con il kit da me “progettato” per adattarlo alla forcella da 135mm e il distanziale per il rotore del freno.
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altro dettaglio dell’adattatore del mozzo anteriore
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L’immancabile luce supernova E3 e il kit B&M con stabilizzatore di carica e batteria ausiliaria usb.

La bici così allestita, completa di di tutto, pedali flat, luci ecc. è ingrassata a 13.8 kg, ma resta comunque 2,5kg più leggera della Surly che pedalavo  lo scorso inverno.
Con questa Salsa Beargrease mi sto preparando per la gara in Lapponia ma non mi farò mancare un viaggio avventura ad inizio anno in compagnia di un paio di amici… Avrò modo di parlarne in futuro!









19 pensieri riguardo “FAT BIKE

    1. no, come detto per la krampus… niente camere, solo tubeless… è un pò complicato a queste sezioni, ma è il mio lavoro e ci sono riuscito.
      qui la differenza tra tubeless e camera è notevole, sia per peso che per risposta della gomma!

      1. BELLA NICOLETTI! SEMPRE NUMERO 1!
        STO VALUTANDO L’ACQUISTO E LE TUE DRITTE SONO SEMPRE UTILI!
        PER LA LATTICIZZAZIONE SONO PRATICAMENTE UN TUO DISCEPOLO DAL 2009! 🙂
        SCRIVO IN MAIUSCOLO PERCHÉ AL MINUSCOLO LE “A” DIVENTANO “U” IN QUESTA RISPOSTA.

  1. Articolo molto bello e interessante, grazie per avermi fatto scoprire un “mondo” quasi nuovo,in questo periodo io sto tribolando con la scelta della nuova bici, e sto impazzendo tra le varie scelte (27,5-29-full-front ecc..). Con il tuo articolo mi sto convincendo che potrei optare per una fatbike e fare un upgrade al mio vecchio “cancello”, anche se per il momento, almeno nella mia zona (Livorno) sono difficili da trovare.Poi mi e’ sembrato di capire che qualche modifica vada apportata.
    Saresti cosi gentile da darmi qualche consiglio al riguardo?
    Grazie ed ancora complimenti!

    1. su livorno c’è bicimania che ne ha (forse pure in test) e che le utilizza.

      nessuna modifica se rimani nell’ambito del progetto.
      se, come me, vuoi sperimentare cose differenti, allora devi adattare un pò di cose ma, se hai passione, è il suo bello!

  2. Ciao Marco, seguo le tue imprese da un po’e ti ammiro!
    Ho una curiosità da chiederti.
    Nella Fargo avevi montato un mozzo dinamo Supernova e l’avevi descritto come il migliore esistente al momento sul mercato, più performante del mozzo Son. Qui sulla Beargrease invece hai montato un Son…come mai?
    E altra domanda, non so se è il posto giusto per chiedertelo ma.. se su una Fargo volessi montare un Rolhoff, il relativo comando rotante lo si può installare sul Woodchipper?

    1. grazie Ricky!
      la dynamo supernova resta un riferimento per affidabilità e leggerezza, ma purtroppo non hanno una versione per perni passanti da 15mm al momento, e per poterci montare un adattatore da 135mm per la forcella della beargrease la scelta è ricaduta sulla son che è più pesante ma pare essere comunque un prodotto di prim’ordine (è reputata globalmente come LA dinamo per eccellenza). vedremo cosa dirà il tempo e l’uso!

      il rohloff si potrebbe montare senza problemi ma il comando originale non riusciresti a montarlo nella parte alta della curva. avevo visto qualche artigiano produrre dei comando per manubri da strada, ma non ricordo i loro nomi. sarebbe da fare una ricerca sul web…

  3. grande marco.
    qualche dubbio, il lattice non solidifica a quelle temperaure?
    usando unsemplice erogatore di co2 dicono che avviene.
    le gomme non rischiano di divenatare dure come pietre e quindi anche fragili?

    1. il lattice stan’s lo danno per -30° e in effetti non ho mai avuto noie in inverno…
      ora sto usando delle camere in previsione della gara in lapponia, vado più tranquillo in caso di urti contro sassi o rami a gomme freddissime…

  4. io vorrei montare gomme di una fat bike su un chopper basman.
    il problema é che nn le trovo ,qualcuno mi puó consiliare un sito.
    GRAZIE!

    1. si trovano ormai abbastanza facilmente. sul web le hanno singlespeed central, hibike e altri negozi esteri. ma il mio consiglio è di portare i tuoi soldi in italia… ci sono negozi che possono ordinare quello che vuoi dal distributore di salsa e surly!

  5. Ciao Marco, sono un tuo “collega”, nel cercare informazioni sul web ho visto il tuo link. Ti volevo chiedere, vista la mia totale inesperienza sul tipo di bici, la taglia, ho sentito dire che deve essere un pò più corta del solito… Confermi?

    1. per ogni bici che compri la taglia deve essere la tua. se pedali M continua a pedalare M, non ci sono regole per la quale un dato tipo di bici necessiti forzatamente una taglia più piccola…

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