Bene, lo spot è in tracciatura. Mi sono preparato per questo, sono pronto. Crazy Larry urla “GOOOO!!!!” sento il cuore salirmi in gola. Sto partendo!!!non so cosa mi aspetti, non so cosa pensare… parto davanti, voglio vedere come vanno i primi. Come vanno? COME VANNO!!! mi bastano 2-3 km per capire che si deve giocare d’astuzia! Sembra di essere nel fil “Hidalgo” quando i cavalli partono al gran galoppo per una corsa che dura giorni e giorni. “Durerà poco” mi dico “dietro l’angolo molleranno”… Macchè! quelli continuano a tirare come dannati!

Poco male, andrò al mio passo e amen! Come esco dal piccolo pezzo che avevo visto mi si apre davanti uno spettacolo incredibile! Il bosco prima fitto si apre all’improvviso e mi si stagliano davanti agli occhi le Rocky Mountains, così alte, enormi, vicine! Il percorso prosegue, veloce e scorrevole su larghe stradone sterrate e arriva nei pressi dello Spray Lake, un lago enorme. La strada lo costeggia per km e km. Sono già solo, a tratti qualcuno mi raggiunge, mi supera, poi lo riprendo, ma cerco sempre di far finta di nulla e di non ingarellarmi! Primo tratto di single track nel bosco, sto con le antenne dritte, sicuro che di li a poco un orso salti fuori da dietro un albero; nulla. Tutto liscio!

Di nuovo su stradoni larghi e scorrevoli la media si alza notevolmente e sta sempre sopra i 22-24 orari (che per una mtb carica non è per nulla male!). La strada sale e scende, ma è sempre velocissima. Il primo discesone lo affronto a una velocità fotonica, non tocco i freni, la strada è larghissima, come una 5 corsie, ma sempre sterrata con un ottimo fondo. I miei pneumatici ci scorrono veloci sopra i ghiaioni e sembrano galleggiare alla grande su quel ghiaino, pare che abbia scelto la gomma perfetta per questo tratto! Catena quasi sempre sul 44 e mani sulle appendici, i km sfilano via lisci e veloci. Dopo lo spray lake inizia una salita per l’elk pass, abbastanza scorrevole, all’inizio, si fa via via più ripida, obbligandomi a scendere in alcuni tratti per spingere la mia bike. Giunto quasi in cima la strada segue la linea elettrica con un unico, ripido rettilineo, durissima! Prima crisi di fame, mi fermo al colle, sulla continental divide a sgranocchiare un pò di burro di arachidi e qualche barretta.

Passo il cancello che immette nel British Columbia e inizio la lunga discesa. Qui la strada torna ad essere velocissima, si passa in boschi fitti e infiniti, sembra ci siano solo grandi, enormi alberi, fino ai piedi delle montagne che, in lontananza, fanno capolino. La stradona larga e scorrevole solca il fondovalle, passando tra campi e foreste. Incrocio un gruppo di cavalli allo stato brado, una ventina credo, e proseguo, di nuovo velocissimo fino ad Elkford. Qui mi rendo conto di come saranno i paesini che incontrerò durante i giorni a venire. Minuscoli paesini con un minimo di servizi; cerco una grocery per fare rifornimento (sono 8 ore che pedalo e ho dimenticato i panini in hotel) ma non la trovo, quindi mi chiudo in un bar e mangio un cheesburger così grosso che fatico a finirlo. uscendo, sotto la pioggia, mi accorgo che la grocery è di fronte a me… non l’avevo vista.. compre un paio di mele, dell’acqua e riparto dopo aver visto Reto e Samy che arrivavano nel parcheggio.

sono diverse ora che pedalo quando finalmente smette di piovere, le ombre i fanno lunghe, mi fermo in una stazione di servizio dove trovo altri biker, a Sparwood, e riparto. Poco dopo mi rendo conto che magari sia il caso di levarsi la roba antipioggia e mentre mi spoglio i due ragazzi australiani mi affiancano. “Vai fino al Flathead pass questa sera o ti fermi a Corbin?” mi chiedono. “se non sono solo vorrei passare il colle, visto che è segnata come zona popolosa di grizzly preferire salirci in compagnia!”. detto fatto facciamo gruppo e, al buio, ci avventuriamo verso il primo vero passo del percorso. Salita tosta e fondo smosso, al buio; il passo non è proprio il mio, fatico un pò a stare dietro a questi due ragazzi, ma no mi sto ammazzando… pedaliamo insieme fino al colle e iniziamo la discesa.
Qui la strada è allagata, sembra di scendere un fiume in piena! Molti guadi da attraversare dove metto alla prova le calze in goretex: ottimo acquisto, ma le scarpe sono fradice! Continuiamo a scendere nel buio della notte, senza capire dove siamo, fidandoci solo del nostro gps per seguire la strada e delle mappe per capire che mancano ancora 20 miglia per arrivare alla cabin per rifugiarci per la notte.
Ci arriveremo solo alle 1.30 del mattino, per scoprire che i primi tre in gara sono già li, chiusi dentro a dormire. per noi non c’è spazio, e se c’è non è accessibile. Montiamo le tende e dormiamo nel prato davanti alla cabin.
Nella notte sentirò i leader ripartrie e altri concorrenti arrivare.
Gli aussie ed io ripartiamo alle 6 in punto…
17 ore, 326km percorsi e 4100m di dislivello. non male come inizio. decisamente sopra le aspettative!
come prima tappa assolutamente veloce…analizzando il discorso dei piedi fradici hanno influito forse allo stress muscolare delle caviglie??
non lo so… tutto può essere… per tre giorni di fila ho iniziato a pedalare con scarpe bagnate… certo, avevo su i calzini in goretex e i piedi erano all’asciutto (vanno che è una meraviglia!) però credo che abbia avuto la sua causa pure questo…
un pochino qui un pochino lì…
Lettura emozionante! Grazie per aver condiviso questi momenti.