Credo sia un desiderio ricorrente in chi pedala in montagna… Il sogno di raggiungere il mare con la forza delle proprie gambe e della propria testa. Io l’ho provato già un paio di volte, percorrendo la route des grandes alpes fino a Nizza, e raggiungendo Finale Ligure da casa in giornata lo scorso anno.
Un giorno, durante uno dei nostri giri in bici, Samantha mi ha confidato il suo desiderio di provarci… “mi porti al mare in bici? dici che ci riesco?”.
Detto fatto! Dopo qualche pedalata di preparazione tra cui una Aosta-Viverone andata e ritorno (ritorno con una bufera di vento contrario!) e diverse uscite insieme, sia su strada che in mountain bike, abbiamo voluto approfittare dei due giorni di festa (1 e 2 giugno) per tentare insieme questa nuova avventura.
Booking.com, 3b meteo, Garmin base camp e almeno due sere di preparazione logistica sono servite a preparare la giusta atmosfera di attesa per la partenza! Per il percorso ho diviso la traccia che già percorsi lo scorso anno per andare a Finale Ligure in due parti, la prima di 182km e la seconda, più breve, di circa 100, stabilendo il punto di arrivo a Savona. Con Basecamp ho tracciato una parte nuova, affidandomi alle mappe, per raggiungere il b&b e via! Tutto pronto!
Bici cariche, la mia Salsa colossal e la piccola Specy tarmac di Samy tutte agghindate per la trasferta, pronte in sala con il piccolo Teodoro (il nostro gattone di 10kg) incuriosito e dubbioso, spente le luci siamo andati a dormire prestissimo il sabato sera. Sveglia puntata alle 5.30 e buonanotte.

Notte agitata per l’emozione di partire, per entrambi era una cosa nuova: Samy non era mai stata così lontano da casa in bici, ed io non lo avevo mai fatto pedalando con qualcuno al mio fianco! Alle 6.30 siamo partiti, con una fresca temperatura ed un cielo non proprio terso, in direzione Ivrea. Le strade ancora deserte ci hanno visto sfilare tranquilli e silenziosi nella quiete di una domenica mattina, mentre l’emozione di partire si faceva via via più intensa…
Oltrepassare Ivrea, per noi, è stata la vera partenza!
Quando parti da casa e vai lontano, ripercorrere il tratto di strada che già hai fatto molte volte, diventa una sorta di preparazione, di “riscaldamento”, ma quando passi quel punto, allora capisci che il viaggio è iniziato, e che realmente è un viaggio!

La serra della Valchiusella, verdissima e umida dalla pioggia della notte, la collina di Vialfré, Caluso, e gli interminabili rettilinei del Vercellese, ci hanno accompagnato per tutta la mattina ma, una volta attraversato il fiume po, il divertimento è iniziato alla grande! Subito dopo il ponte, infatti, una breve salita su una provinciale stretta e immersa nei campi di grano, ci ha accompagnato nel basso monferrato. Incredibile vedere un cambiamento di paesaggio così nel giro di poche centinaia di metri!

La piccola strada, con continui sali-scendi, ci ha portato attraverso paesini “dimenticati” che sembrano fermi nel tempo! Campi di grano e qualche vigneto, campanili, fattorie… suoni, odori e sensazioni vivide che rimangono impresse nella mente come, credo, solo una bicicletta sa far vivere. Se si viaggia in auto, anche le stesse strade non saranno mai uguali, chiusi dentro l’abitacolo, sigillati dai finestrini, rinfrescati dall’aria condizionata e svagati dall’autoradio, molte cose possono sfuggire ai 5 sensi. In bici, invece, si respira l’ambiente circostante e anche un campo concimato da poco lascia una nota impressa nella mente.

Così, sotto un tiepido sole, dopo poco più di 9 ore abbiamo raggiunto Portacomaro, vicino ad Asti, dove avevamo prenotato una stanza. La locanda “Antico Ricetto” ci ha accolti tra le sue mura e il piccolo paesino in festa (non so per quale occasione) era vivo e vivace! Lauta cena, con un finale da antologia quando è arrivato il piatto dei formaggi… A pensare a quella gorgonzola naturale mi viene l’acq, uolina ancora oggi mentre scrivo al computer!!!

Naturalmente siamo crollati a letto di buon’ora, pronti per ripartire il giorno successivo, colazione prevista per le 7.30!