TORNO PER LE 20.00

Domenica mattina, ore 6.40. Suona la sveglia. fuori ci sono 2°, me la prendo con relativa calma, faccio colazione e mi preparo senza fretta. Sono pronto per le 8 abbondanti.

“Ciao amore, io vado, ci si vedrà non prima delle 20.00!”
“ok ciao, fai attenzione!”

Oggi la mia fargo, in “quasi assetto” da gara, farà 17kg; manca solo il kit per dormire (non credo di dormire fuori oggi) e i vestiti antipioggia… il resto c’è tutto, dai panini all’acqua, passando per un paio di barrette kinder e un “old-school” mordicchio san carlo.

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scorci sulla salita per Andrate

L’aria fresca mi sveglia subito, ma dopo pochi km sono già al sole. non si sta poi così male! Nulla di che, percorro le solite piste ciclabili che mi accompagnano fuori dalla Vallée, poi strade secondarie fino a Settimo Vittone dove intraprendo (a buon passo ma senza forzare) la salita per Andrate. Da qui in molti scendono verso Biella, ma io preferisco continuare sul “tracciolino” (e pensare che una volta era tutto sterrato, ora l’hanno asfaltato, che spreco!)

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la prima parte del “tracciolino”

Il primo tratto è sterrato, per due o tre km, chiaramente coperto di fango visto che fa caldo e ha nevicato di recente (più che da me in montagna, che robe strane!)… Presto arriva l’asfalto, circondato di neve ai bordi e nei prati. Bellissimo, la serra d’Ivrea con la neve non l’avevo mai percorsa… Continuo la mia pedalata benefica, e vedo (sorridendo tra me e me) un sacco di persone con auto parcheggiate a bordo strada che mangiano panini e bevono bibite a 50 metri (scarsi) dalle loro auto, ma rigorosamente con sedia a sdraio e tavolino… Che bellezza, mi fanno quasi tenerezza, soprattutto mi immagino quando alla sera, al telefono coi loro amici di città, diranno: “sai, siamo stati in montagna, c’era un sacco di neve, tutto bianco, abbiamo fatto una passeggiata sulla neve e abbiamo fatto il pic-nic nei prati innevati! C’era anche un pazzo che sfidava il gelo e le strade pericolose con una bicicletta tutta strana!!!”…

Continuo la mia cavalcata verso Oropa e, all’improvviso, la strada non è più pulita… neve alle caviglie. “beh, saranno pochi metri, dopo la curva sarà a posto!”… butto un occhio al gps, indica 100km tondi tondi… mica male mettersi a spingere nella neve a 100km da casa quando sei partito per non stare sulle strade innevate di casa tua! Mi vien voglia di tornare indietro, alla fine vai e torna sarebbero comunque 200, ma poi decido che se la meta è Oropa, la meta E’ Oropa!
Spingerò la mia fargo per circa 4km e, al limite dello scoramento (se è così fino ad Oropa, penso, mi devo fare circa 20km a spinta…) vedo che la strada, in lontananza, è di nuovo pulita: ci sono ancora le auto dei merenderos… così mi ringalluzzisco e proseguo.

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per un breve tatto avrei voluto pedalare la mia fat-bike!

Arrivo ad Oropa che saranno le 13.30 circa. Tutto innevato. Non ci ero mai stato in questa stagione, e la già imponente cupola della cattedrale ora mi sembra ancora più maestosa immersa nella neve!

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La maestosa cupola della cattedrale di Oropa

Mi sbafo il panino con frittata formaggio e maionese che mi ero preparato appena sveglio, e scendo verso Biella.

L’idea sarebbe di andare per la via più diretta fino al lago di Viverone, ma già troppe auto mi hanno sorpassato e non le sopporto già più… Di metto di nuovo su strade secondarie per scavalcare, ancora una volta, la Serra di Ivrea.
Raggiunta la mia città natìa faccio la circonvallazione e passo nel borghetto, per poi prendere, da Fiorano Canavese, la strada secondaria che, per parecchi km, fino a Quincinetto, mi eviterà la strada statale. Sosta obbligata a Baio Dora, per rifornirmi di acqua e per rimbalzare le mie chiappe su una panchina (sarò stato seduto per 40 secondi forse…).
Di nuovo la statale 26 per tornare a Saint Vincent e riprendere, all’imbrunire, la pista ciclabile; stare su una pista verso sera, in totale solitudine e senza auto che ti sfrecciano accanto è una sensazione bellissima, pacifica, rilassante. Unico incontro della tratta serale il senzatetto che si lava nel torrente gelato, penso che potrei trovarmici io in America, tra qualche mese, in una situazione così, e mi scappa un sorriso!!!

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Al tramonto, tutto si fa più meraviglioso!

Ormai è buio quando mi accorgo che la luce posteriore non funziona (paciocco un pò i cavi e torna a funzionare), metto su il gilet rifrangente e mi faccio gli ultimi 15km sulla strada principale, una tratta poco poetica e con un pò troppo traffico per i miei gusti, ma sono alla fine di questa lunga, lunga giornata di ciclismo.

Sono le 20.00 spaccate quando entro in casa, Cora mi fa trovare una pizza fumante e mi scolo un litro di birra Moretti per premiarmi dei miei 250km e delle 11 ore trascorse in sella (con meno di 25′ di pausa totali). Un bagno fumante e a dormire subito. Anche Cora è stanca, ha fatto un pò di trekking con la cagnetta, quindi a letto presto per recuperare energie: il lunedì mattina sono a riposo e si pedala (farò altre tre ore più andata e ritorno dal lavoro giusto per non farmi mancare nulla!!!).

Il momento più bello della giornata? Sgranocchiare il mordicchio mentre pedalo sotto il forte di Bard

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La tracciona gps del lungo giro solitario di domenica!


Ah già… dimenticavo le sensazioni!!! ECCELLENTI! la forma fisica c’è tutta, la resistenza pare inalterata e il mezzo, dopo le ultime modifiche è ora praticamente perfetto!!!

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