IL GIRO DEL MONTE BIANCO

L’inizio di tutto. Quando, con il mio collega Matteo, abbiamo compiuto il giro del monte bianco (su strada) in unica tappa e totale autonomia.
E’ forse stato il primo approccio alle lunghe distanze fuori dai circuiti di gara.

LUGLIO 2010

Da circa un anno si parlava del giro del monte bianco, partendo da Aosta. qualcuno lo aveva fatto, qualcuno ne parlava come una cosa spettacolare, qualcuno non vedeva l’ora di farlo per poterlo raccontare.
Ma la mia idea era un pò fuori dal comune: farlo in una unica tappa.
Tutti a darmi del pazzo e del fuori di testa, fatto sta che, a forza di parlarne con il mio collega di officina, abbiamo deciso di provarci.
Naturalmente dovevamo essere metà di mille, ma domenica 25 luglio, alle 4 del mattino, eravamo solo matteo ed io!

Pronti a partire con le luci montate sul manubrio, zaini pieni di panini, e tanta voglia di pedalare, siamo partiti con un passo molto tranquillo, destinazione colle del gran san bernardo. Pedalare nel buio su starda non è emozionante come farlo nei boschi, ma ha comunque il suo bel fascino. vedi le luci dei villaggi in lontananza, qualche auto che torna a casa dopo una nottata di bagordi e speri che non il conducente non abbia alzato troppo il gomito…
Alle prime luci eravamo a buon punto, siamo giunti alle 7.00 al colle, gran freddo (1° solo ci accoglieva) ci siamo vestiti tra le nubi e siamo scappati subito verso martigny.
Ci siamo dovuti fermare un paio di volte per riattivare la circolazione (io avevo scordato i guanti invernali), ma la lunga discesa è filata liscia, facendoci godere di ogni grado centigrado in più che trovavamo scendendo.
A valle ci siamo svestiti e abbiamo “attaccato” il colle della forclaz, sempre con un passo tranquillo e sereno, guardandoci intorno per apprezzare il paesaggio. in cima piccola sosta cibo, di nuovo vestiti e giù, verso il confine francese.
Nuova salita per il col des montets, solito tricche tracche di cibo e vestiti e ripartenza per Chamonix.
Non ci siamo fermati a chamonix anche se io la adoro perchè non sapevamo bene quanto ci mancava di preciso, ma sapevamo che era ancora moooolto lunga la strada!

La discesa sullo stradone non è una meraviglia, ma non c’era tempo di cercare alternative meno trafficate (tra l’altro abbiamo scoperto solo in seguito essere vietata alle bici…).

Passando per Saint Gervais abbiamo fatto la sosta pranzo più lunga. panini, bibite fresche, cioccolato, un pò di stretching, per poi riprendere a pedlalare nella parte che più mi è piaciuta del giro, in direzione di megéves.
qui i prati sono verdissimi, i pascoli collinari con villaggetti di case in legno sparpagliate qua e la… incantevole! il cielo blu ci guardava, ma in lontananza alcune nubi minacciavano pioggia. Dopo Megéves nuova discesa e risalita al col des saisies. panorama sempre mozzafiato, piena savoia, il paesaggio alpino che più mi piace in assoluto: salita lunga e abbastanza impegnativa, ma non impossibile! bella!

Per scendere verso beaufort abbiamo fatto una strada secondaria, dell’envers, che avevo scoperto facendo il tour in moto (per studiarmelo!) lo scorso anno, meno trafficate e più corta di una quindicina di km. Giunti a valle un cartello ci indicava: CORMET DE ROSELEND 24KM.
ha voglia! bel salitone ancora! quasi tutto all’ 8% di media, ma se preso con andazzo turistico, non ammazza. giunti al lago prima del colle, una doverosa sosta al bar per un panino e una birra fresca ci fa tirare il fiato.
Le nubi nere ora sono sopra di noi, spingiamo decisi fino al colle (cormet), foto di rito, vestiti e via di corsa! la discesa è spettacolare, si fila come il vento! divertentissima!
Arriviamo così a Bourg Saint Maurice. Stanchi, sfatti, felici di essere ad un passo dalla riuscita dell’impresa.
si sta facendo tardi, ma una pausa lunga ci sta, bisogna sgranchirsi le gambe, la schiena, metter qualcosa nello stomaco… il piccolo s. bernardo è a 30km, e tutti in salita!
Abbiamo ancora energie, e impieghiamo circa due ore e 5′ a fare tutta la salita.
le ombre si fanno via via più lunghe, la strada più familiare… quando si intravede il colle un brivido di gioia scorre lungo la schiena: è quasi fatta!!!
Ora ci aspettano 50 km di discesa e siamo a casa!

dopo La Thuile siamo di nuovo al buio, accendiami i fari e sfiliamo, silenziosi nel buio, quasi di nascosto, appagati della nostra avventura un pò pazza, un pò estrema, ma MERAVIGLIOSA.

Arriviamo ad Aosta alle 22.30 di una domenica di fine luglio. le gambe fanno male, ma il dolore non si sente, c’è la gioia di esserci riusciti, di aver passato una giornata perfetta, tutto è andato liscio, nessun intoppo meccanico, nessun calo fisico… tutto a meraviglia.
Ci salutiamo, andiamo ognuno a casa propria, l’indomani ci ritroveremo in officina a lavorare con un sorriso ebete stampato in viso, e in molti ci diranno, ancora una volta, che siamo due pazzi!

In totale abbiamo percorso 315km con circa 7’500+ metri di dislivello in 15h 30′ (più circa 2h 30′ per le varie pause!).

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